Affrontare le sfide dell’agricoltura del futuro: verso un modello sostenibile e collaborativo
Non c’è futuro in agricoltura per chi dice: “Abbiamo sempre fatto così”
L’agricoltura si trova ad affrontare una serie di sfide senza precedenti, che mettono in discussione il futuro del settore. Anni di crisi economica hanno gravemente colpito gli agricoltori, i cui costi di produzione elevati si traducono in profitti minimi, soprattutto a causa della concorrenza internazionale alimentata dai trattati di libero scambio. A complicare ulteriormente la situazione si aggiunge il cambiamento climatico, che minaccia la stabilità e la fertilità del suolo.
L’atteggiamento nei confronti del mercato
Prima di parlare di produzione bisogna guardare ai consumi ai mercati, produrre per il consumatore, non per se stessi. Il mercato, va affrontato in maniera attiva e non passiva con un’attenta valutazione economica, che parta dall’analisi del mercato alle tendenze , all’individuazione dei prodotti/servizi personalizzati che più si adattano alle esigenze del consumatore finale (coproduttore ) e alle condizioni territoriali. con una strategia aziendale di medio lungo termine . La competitività del “sistema azienda” è basata sulle differenziazione qualitativa , è un percorso strategico per le imprese agricole, soprattutto per la difficoltà di molte imprese impegnate in un agricoltura tradizionale, basata sui costi di produzione molto alti e guadagni minimi. Il successo di tale strategia è strettamente correlato al giusto posizionamento nel mercato e all’evoluzione dei consumi alimentari. In questo comparto, il mercato e la domanda sono caratterizzati da continue evoluzioni e diviene fondamentale il giusto posizionamento e un continuo aggiornamento.
Collaborare e fare rete è la strada giusta
Collaborare e mettersi insieme per molti agricoltori significa perdere la propria sovranità , nelle nostre campagne collaborare e lavorare insieme è una cosa molto complicata. Dove l’individualismo è ancora fortemente radicato e ognuno ritiene di essere sempre più bravo e scaltro del vicino. Guardare il vicino non come un concorrente ma come un potenziale alleato contro i mercati. Oggi l’individualismo non paga più, essere troppo piccoli o troppo grandi rispetto alle esigenze del mercato, serve la forza della messa in comune delle eccellenze e della qualità, insieme ad un’ accurata organizzazione. Le regole di ingaggio nel settore primario sono cambiate, dobbiamo fare i conti con un nuovo vocabolario le cui parole sono: cibo, salute e sicurezza alimentare. Oggi il consumatore cerca un’alleanza con gli agricoltori per avere cibi più sicuri , più sani e sostenibili”.
La sfida dell’agricoltura circolare
L’attuale modello agricolo, basato sull’economia lineare di prendere, usare e gettare, non è sostenibile nel lungo periodo. È necessario ripensare l’agricoltura, adottando i principi dell’economia circolare, che mira a ridurre gli sprechi e a promuovere il riciclo e il riutilizzo delle risorse. Questo approccio permette di produrre alimenti in modo più sostenibile, lavorando con la natura anziché contro di essa.
Verso un’agricoltura agroecologica
L’agricoltura agroecologica rappresenta la strada verso un modello agricolo più sostenibile, che garantisca un giusto sostentamento agli agricoltori e protegga l’ambiente. Proteggere le risorse naturali e ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche nocive è essenziale per preservare la fertilità del suolo e la biodiversità degli ambienti agricoli. Inoltre, è fondamentale promuovere una cultura imprenditoriale tra gli agricoltori, fornendo loro le competenze necessarie per affrontare le sfide del mercato moderno.
Adattarsi ai cambiamenti climatici
I cambiamenti climatici e le relative conseguenze, a volte tragiche, sono ormai quasi quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Gli effetti ricadono anche sull’agricoltura e possono condizionare in modo determinate il nostro futuro. Il cambiamento è già in corso ed è impossibile ormai evitarlo. L’unica possibilità che abbiamo è quella di adattarci, ma l’esperienza passata non sarà più sufficiente per compiere scelte appropriate.Bisogna dunque investire sulla raccolta e gestione dei dati, attraverso le nuove tecnologie digitali, ma anche rendendo disponibili i dati che già esistono e che in questo momento non sono accessibili. Serve quindi una politica di apertura da parte delle amministrazioni competenti, in modo da consentire ai ricercatori di sviluppare strumenti utili a dare supporto a chi deve poi prendere decisioni a tutti i livelli, a livello dell’azienda agricola ma anche a quello delle politiche nazionali e comunitarie. Il surriscaldamento globale sta generandola scomparsa di colture colture tipiche del clima Mediterraneo, dall’altra sono sempre più frequenti le sperimentazioni di coltivazioni tropicali e sub-tropicali praticate in alcune regioni meridionali, prime fra tutte la Sicilia, dove c’è già chi produce avocado, mango e banane ma la frutta esotica di provenienza italiana sta diventando ormai una realtà di cui si può essere contenti solo in parte.
In conclusione, affrontare le sfide dell’agricoltura del futuro richiede un cambio di paradigma e un impegno collettivo da parte di tutti gli attori del settore. Solo attraverso una collaborazione attiva e un’innovazione continua possiamo garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura e per il nostro pianeta.